Our generation’s work ethic has often been the subject of criticism.
Lazy, self-obsessed, unable to focus and commit to anything – this is something we’ve all heard more than once.
The thing is, our perception of work has changed from what it used to be.
We don’t necessarily just want to make a living.
We want to work for something that we have a genuine interest in, something we believe in. Whether that may not immediately be financially viable, well – that’s a risk some of us are willing to take.
For SoapOpera’s #WorkIssue I decided to pick films that reflect all of this;
that is our need to be able to express ourselves through our work, our rejection of society,
our questionable obsession with social media, the jobs we are willing to take in order to survive and our anxiety in having to reach specific milestone dictated by others.
ITA
L’etica lavorativa della nostra generazione è spesso fonte di critica.
Pigri, ossessionati con noi stessi, incapaci di concentrarsi e prendere impegni – commenti che abbiamo sentito più di una volta.
Quello da considerare in realtà è che la nostra percezione del lavoro è diversa da quella che poteva essere per le generazioni anteriori.
Non vogliamo necessariamente lavorare per sopravvivere.
Vogliamo lavorare per qualcosa per cui proviamo un vero interesse, qualcosa in cui crediamo.
E se questo non comporta un immediato ritorno economico, bè – è un rischio che siamo pronti a correre.
Per #TheWorkIssue di SoapOpera ho selezionato dei film che riflettono tutto questo:
il nostro desiderio di esprimersi attraverso il lavoro, il rifiuto per la società,
la nostra discutibile ossessione per i social media, i lavori che siamo pronti ad accettare per sopravvivere e la nostra ansia nel dover raggiungere determinati traguardi dettati da altri.
Meet Niccolò here!