Do you remember when you were 23?
An year like so many others, for someone, where it’s difficult to define the boundaries that lead from 22 to 23 and then to 24. But Giulia wants to tell it, her 23rd year. The moments, people and places collected in a book of 56 photos with handwritten phrases. An intimate and private diary became a limited edition book of 250 copies that we can’t wait to discover.
Sofia. Ciao Giulia, introduce yourself
Giulia. I’m just 24 years old and I live in Milan. I was born and raised in via Padova area for accuracy. I studied analogue and digital photography at Bauer School four years ago and now I work with photography.
In addition to taking pictures, I really like walking, watching people and nature, eat, take hot baths, listening to music and a lot of other things.
S. Describe yourself in three words
G. I don’t really like the definitions, plus I change constantly. Things that aren’t changed for now are instinct, creativity and head in the clouds.
S. Do you remember the exact moment where you decided to become a photographer?
G. The certainty at least to try comes during the first year of college, when I realized that I hadn’t time to take pictures.
I didn’t know that it was so important for me, it was the instinct to make me understand.
S. Let’s talk about 23. What does this book want to tell?
G. 23 is a piece of diary about the special period of my 23 years old, particularly special because it was carefree.
It speaks in a very simple way of myself and my best friends. I always wanted to realize a book about them, but there wasn’t ever the opportunity. With the manual Reflex was difficult to capture fast moments full of life. During springtime, quite casually, I bought a compact camera point and shoot. When I realized that with this instrument I could quickly take pictures, moving, secretly, in the dark, drunken etc… I started to take them anywhere and to experiment, shooting so different from what I had always done.
S. How do you choose the subjects of your photos and which relationship have you established with them?
G. In some cases they are people I know (more or less), in others they are strangers found online and I approach with them when we are shooting (as happened so many times during the “Lovers” project).
As I said before, in particular the subjects of 23 are all friends. There are my best friends Ylenia and Maia, my new friend Cora whereby I crossed Portugal, a German guy that I got a crush on, my friends of the parties on the lake, etc.
I find very nice that most of them have already appeared in my photos during the years. I’d like that observers imagine my friends in the way I tell them, through the flow of time.
S. Of what kind of aesthetic are characterized and influenced your works?
G. I don’t know if I am able to tell it precisely. For sure I’m closely linked to the 90’s, that for me are synonymous of childhood. I like strong colors and I’m attracted to the side of my subjects connected to adolescent/childhood.
For example, a film that attracts me a lot is Gummo.
S. We, SoapOpera girls, like to call ourselves #busysexyeasy, or at least we try? What’s your hashtag?
G. Sorry, but I just can’t find one. As I said before, I don’t like to define things, I prefer to leave them suspended so I can change my point of view any time.
S. Tell us three things that you like to do on Sunday morning
G. Observe the sunlight if there’s, listen to gentle music and prepare a special breakfast, no rush. All in good company, if possible.
Meet Giulia here www.giuliabersani.com
Translation by Silvia Zanolli
Vi ricordate i vostri 23 anni?
Un anno come tanti altri, per alcuni, in cui difficilmente si definiscono i contorni che dai 22 portano ai 23 e poi ai 24. Ma Giulia ha voluto raccontarlo, il suo 23esimo anno. I momenti, le persone e i luoghi raccolti in un libro di 56 fotografie con delle frasi scritte a mano. Un diario intimo e privato diventato un libro in edizione limitata di 250 copie che non vediamo l’ora di scoprire.
Sofia. Ciao Giulia, presentati
Giulia. Ho 24 anni compiuti da poco e vivo a Milano. Sono nata e cresciuta in zona via Padova per la precisione. Ho studiato fotografia analogica e digitale alla Bauer quattro anni fa e adesso lavoro con la fotografia.
Oltre a fare foto mi piace molto camminare, osservare le persone e la natura, mangiare, fare bagni caldi, ascoltare musica e un sacco di altre cose.
S. Descriviti in 3 parole
G. Non mi piacciono molto le definizioni, in più cambio di continuo. Le cose che per ora non sono cambiate sono l’ istinto, la creatività e la testa sulle nuvole.
S. Ti ricordi il momento preciso in cui hai deciso di diventare fotografa?
G. La sicurezza di volerci almeno provare è arrivata al primo anno di università, quando mi sono resa conto di non avere tempo per fare foto.
Non sapevo fosse così importante per me, è stato l’istinto a farmelo capire.
S. Parliamo di 23. Cosa vuole raccontare questo libro?
G. 23 è un pezzo di diario sul periodo speciale dei miei 23 anni. Speciale perché particolarmente spensierato.
Parla in modo molto semplice di me stessa e dei miei migliori amici. Ho sempre voluto fare un libro su di loro, ma non ne era mai capitata l’ occasione. Con la reflex manuale era difficile catturare momenti veloci e pieni di vita. In primavera, abbastanza casualmente mi è successo di comprare una compatta point and shoot. Quando mi sono resa conto che con quella avrei potuto fotografare velocemente, in movimento, di nascosto, al buio, da ubriaca ecc. ho iniziato a portarmela ovunque e a sperimentare, scattando in modo diverso da come avevo sempre fatto.
S. Come scegli i soggetti delle tue foto e che rapporto hai instaurato con loro?
G. In alcuni casi sono persone che conosco (chi più chi meno), in altri sono sconosciuti trovati attraverso internet, ai quali mi avvicino nel momento in cui ci troviamo per scattare(come è successo tante volte durante il progetto “Lovers”).
Come dicevo prima, i soggetti di 23 in particolare sono tutti amici. Ci sono le mie migliori amiche Ylenia e Maia, la mia nuova amica Cora con cui ho attraversato il Portogallo, un ragazzo tedesco per cui ho preso una cotta, i miei amici delle feste al lago, ecc. Trovo molto bello il fatto che la maggior parte di loro siano già comparsi nelle mie foto negli anni passati. Mi piacerebbe che gli osservatori arrivassero ad immaginare i miei amici per come io li racconto attraverso il tempo che passa.
S.Che tipo di estetica caratterizza e influenza i tuoi lavori?
G. Non so se io sia in grado di dirlo con precisione. Di sicuro sono molto legata agli anni ‘90 che per me sono sinonimo d’infanzia. Mi piacciono i colori forti e vengo attratta dal lato adolescenziale/infantile dei miei soggetti.
Un film che mi attrae tantissimo ad esempio è Gummo.
S. Quali sono le tre cose che preferisci fare la domenica mattina?
G. Osservare la luce del sole se ce n’è, ascoltare musica dolce e preparare una colazione speciale, senza fretta. Il tutto in buona compagnia, se possibile.