In questo numero tutto da assaporare SoapOpera celebra il cibo, immaginando un menu speciale, illustrato, sorprendente, erotico ed esotico.
Divertente e spontaneo, sensuale ed esplosivo.
Come avremmo potuto non dedicargli una raccolta intera?
SoapOpera è una fanzine italiana, e in Italia, si sa, il cibo è una cosa molto, molto, molto seria.
Talmente seria da essere intrinseca e ben radicata dentro di noi, nel nostro immaginario, nella nostra quotidianità, nel cinema e soprattutto… nella musica.
Si perché non importa in quale situazione l’italiano si trovi, il cibo è consolazione, celebrazione, festa, passione, ormone e amore.
Il cibo è:
1) LA VOCE DEL POPOLO
Quando il cibo chiama, il popolo risponde.
Quando il cibo manca o abbonda, il popolo canta.
“VIVA LA PAPPA COL POMODORO”
Rita Pavone
1964
“La storia del passato / ormai ce lo ha insegnato / che un popolo affamato / fa la rivoluzion”
L’inno degli inni, la celebrazione della semplicità, il piatto di pasta per eccellenza.
Ma non tutti forse sanno che, il famoso motivetto, è una vera e propria canzone di lotta.
Scritta da Lina Wertmüller e Nino Rota (!!!) per lo sceneggiato televisivo “Il Giornalino di Gian Burrasca” (dal romanzo di Luigi Bertelli “Vamba”), questo pezzo fa da colonna sonora ad un’opera anarchica, all’interno della quale, le marachelle di un bambino mettono a nudo tutta una società, quella dell’”Italietta” degli anni del primo anteguerra.
Giannino è molto vivace e viene mandato nel collegio Pierpaolo Pierpaoli gestito dall’alto e magro signor Stanislao e dalla bassa e grassa moglie Geltrude. Tra una società segreta e prigionie varie, Gian Burrasca scopre che la minestra del magro del venerdì non è altro che l’insieme degli avanzi della settimana. Decide quindi di svelare il misfatto lasciando, giorno dopo giorno, palline di colorante nei piatti che ne riveleranno l’infelice natura il venerdì successivo.
Risultato? Il popolo ottiene in cambio la pasta al pomodoro tanto sognata.
Che poi quest’ultima si scoprì tossica e portò alla chiusura definitiva del collegio è un’altra storia.
Quel che conta è che, tramite il cibo e a causa del cibo, il popolo fa sentire la sua voce.
Che è un capo-po-po-po-po-polavoro.
“LA SOCIETÀ DEI MAGNACCIONI”
Gabriella Ferri & Luisa De Santis
1964
“La società dei magnaccioni / la società della gioventù / a noi ce piace de magna e beve / e nun ce piace de lavora’”
Bhè chiaro, non fa una piega.
E, a quanto pare, nel ’64 il tema del cibo andava forte nel panorama discografico italiano.
Scanzonata, spassionata e soprattutto, romana, questa canzone popolare venne inizialmente scritta nel 1962 dal quindicenne Armandino Bosco e poi successivamente interpretata da Ferri e De Santis che la ascoltarono per la prima volta passeggiando per il mercatino di Via Sannio.
Un must intramontabile per un popolo felice, soddisfatto e con la pancia piena.
“AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA”
Johnny Dorelli
1974
“Aggiungi un posto a tavola / che c’è un amico in più / se sposti un pò la seggiola / stai comodo anche tu”
Colonna sonora dell’omonimo musical, questo testo è l’allegra, esuberante e conviviale conclusione di una strampalata storia al gusto di diluvi e miracoli.
Dopo l’allarme alluvione, la costruzione di un’arca, un paese a soqquadro e lo scandalo del prete innamorato, finalmente tutto sembra tornare normale.
E come festeggia il nostro popolo stremato dagli eventi?
Ovviamente a tavola, mangiando, così felice ed ospitale tanto da aggiungere un posto per Dio.
Non sia mai venga.
2) AMORE E GELOSIA
Quando l’amore arriva, l’italiano mangia e canta.
Quando l’italiano soffre per amore, mangia e canta comunque.
“BANANE E LAMPONE”
Gianni Morandi
1992
“Banane / lampone / chi c’era con te / chi c’era / stasera”.
Era il 1992 quando, un non più tanto giovane Morandi, impazziva divorato dalla gelosia nel vedere che la sua bella non rientrava a casa.
Tra una paranoia e uno scatto isterico, Gianni apre il frigo, mangia del pollo e si dispera.
Chiamasi fame nervosa, canticchiata e accompagnata da un pò frutta, per un tormentone al sapore di ansia, tutta da ballare e patire.
“ACQUA E SALE”
Mina & Adriano Celentano
1998
“Acqua e sale / mi fai bere / con un colpo mi trattieni il bicchiere”.
Attrazione, passione, agonia.
Eccola qui, la number one del karaoke standard, una storia d’amore, grande, dolce e amara raccontata attraverso uno dei duetti migliori che la musica italiana abbia mai visto.
Nonostante il testo ci lasci perplessi in più punti, rimane comunque un must have all’interno del menu dell’italiano in fase flirt.
D’altra parte l’acqua è fondamentale su ogni tavola che si rispetti e l’amore… è il sale della vita!
“COSA HAI MESSO NEL CAFFÈ”
Riccardo Del Turco
1969
“Ma cosa hai messo nel caffè / che ho bevuto su da te / c’è qualche cosa di diverso adesso in me”.
Eh, la magia del colpo di fulmine o la magia di un buon caffè espresso fatto come si deve?
Talmente afrodisiaco e potente da fungere come siero magico, capace di cambiare tutto da un momento all’altro.
Non ti amavo ma ora ho bevuto il tuo caffè e ti amo così tanto che posso anche morire, purché sia accanto a te.
Bello, dolce (ma non troppo), romantico e profumato.
Tutto quello che chiediamo da un buon caffè italiano.
3) EROTISMO
L’italiano ha in mente due cose: Il buon cibo e il buon sesso.
“MERENDA DI FRAGOLE”
Renato Zero
1975
“Ah, mi ti farei come una fragola! / Ah, questa in amore è la mia regola!”
Una volta affrontato Morandi che si serve delle banane e dei lamponi per cantare della propria gelosia, possiamo finalmente focalizzarci sulla vera funzione della frutta dopo il nutrimento.
Quella di strumento metaforico in campo erotico e sessuale.
E chi, meglio di Renato Zero, può introdurci all’argomento all’interno del panorama musicale italiano?
Era il 1975 e l’istrionico e provocatore “Cantattore” celebrava la fragola, spostando l’attenzione dal cliché dell’atto sessuale in stile dessert all’atto sessuale versione merenda, sveltina divertente aspra, ma dolce e necessaria.
In fondo le gioie della vita sono due, il cibo e il sesso. L’italiano li fonde e canta di entrambi.
“MA CHI È QUELLO LI”
Mina
1988
“Ma chi è quello li, con le cosce come due autobotti / quello lì, quello lì, vicino al banco dei prosciutti cotti / io lo devo conoscere assolutamente o mi scoppia la mente e non resisto più/ Quello lì, quello lì con la bocca come una banana / quello lì, quello lì / vicino alla pizza napoletana.”
Questa incredibile chicca meriterebbe un articolo tutto per se.
Nel 1988 Mina, invece di scegliere tra dessert, merende e antipasti, decide di andare a flirtare direttamente al supermercato.
A mettere in scena la frizzante infatuazione nel market di fiducia ci pensa una sensazionale Monica Vitti alle prese con il diffidente Orazio Orlando, troppo intento a svaligiare l’intero reparto alimentare per dare corda alla travolgente corte in atto.
Uno dei migliori video musicali che la televisione italiana possa vantare all’interno dei propri archivi.
Tra un banco del the, una confezioni di pomodori, cozze, caffè e surgelati, ha luogo la rincorsa all’oggetto del desiderio.
Un barattolo di tonno al 50%? No.
Un barattolo di tonno al 50% da dividere dopo un incontro piccante? Potete scommetterci.
“GELATO AL CIOCCOLATO”
Pupo
1979
“Gelato al cioccolato dolce e un pò salato / tu, gelato al cioccolato / un bacio al cioccolato io te l’ho rubato / tu, gelato al cioccolato”
Non servono grandi introduzioni. La canzone regina del doppio senso.
Cristiano Malgioglio vive una fantastica avventura omosessuale in Tunisia con un ragazzo del luogo.
Rinvigorito e ispirato dall’accaduto, torna in Italia ed insieme a Clara Miozzi scrive l’iconico testo in chiave etero. Al microfono un Pupo al suo secondo album.
Il resto è storia. Dolce e un pò salata.
4) CIBO
In conclusione: l’italiano vive per mangiare. E vive per cantare di quanto gli piaccia il cibo.
“CACAO MERAVIGLIAO”
Renzo Arbore
1988
“Cacao Meravigliao / che meraviglia sto cacao meravigliao / cacao con tre gustao / delicassao spregiudicao e depressao / lo sao o non lo sao / ci fa impazzao sto cacao meravigliao“
Nel 1988 una allora tredicenne Paola Coltellesi cantava in playback insieme ad Antonella Manieri una canzone scritta da Renzo Arbore e Claudio Mattone.
Si trattava della colonna sonora dello spot dello sponsor immaginario di “Indietro Tutta”, trasmissione televisiva italiana.
Disponibile in tre versioni, il Cacao Meravigliao era “Delicaçao”, “Spregiudicão” e “Depreção” – delicato, spregiudicato e deprezzato – e vantava nella sua reclame di un balletto eseguito da un gruppo di ragazze di colore.
Quanto può essere potente un tormentone sul cibo? Il Cacao Meravigliao, pur essendo un prodotto di fantasia mai messo in commercio, fu regolarmente cercato nei negozi dai consumatori abbagliati dalla finta pubblicità.
“GELATO METROPOLITANO”
Alberto Camerini
1977
“Dopo il pane quotidiano / un gelato metropolitano / digeribile da tutti, da grandi e da bambini / diciamo gusto tutti frutti / firmato Alberto Camerini.”
E ancora:
“Amore, si vabbè, l’amore può essere eccezionale, o un bel film del terrore, poi può essere brutale, storie dell’autonomia me le avresti censurate, canzoni con pornografia me l’avrebbero bocciate, non parliamo poi di sesso, anche se per me è lo stesso.”
Quindi su cosa la facciamo questa canzone caro Alberto? Ma sul cibo ovviamente!
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Testo a cura di Federica Ciuci Priori
Illustrazioni di Clara De Lorenzi
Traduzione a cura di Amanda Luna Ballerini
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EN
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In this tasty issue SoapOpera celebrates the food, imagining a special menu, illustrated, surprising, erotic and exotic. Fun and spontaneous, sensual and explosive.
How could we not have given to food an entire special collection?
SoapOpera is an Italian fanzine, and in Italy, you know, food is a very, very, very serious thing. So serious to be intrinsic and well rooted in us, in our imagination, in our daily life, in cinema and above all … in music.
Yes, because it does not matter in what situation an Italian is found, food is consolation, celebration, passion, hormones and love.
Food is:
1) THE VOICE OF PEOPLE
When food calls, people respond.
When food lacks or abounds, people sing.
“VIVA LA PAPPA COL POMODORO”
(“Long life to the Pappa Col Pomodoro”)
Rita Pavone
1964
“La storia del passato / ormai ce lo ha insegnato / che un popolo affamato / fa la rivoluzion”
(“The history of the past / now has taught us / that when people are hungry / they make the revolution”)
The anthem of the hymns, the celebration of simplicity, the pasta dish par excellence.
But not everyone perhaps knows that the famous tune is a real fight song.
Written by Lina Wertmüller and Nino Rota (!!!) for the television series “Il Giornalino di Gian Burrasca” (from the novel by Luigi Bertelli “Vamba”), this piece is the soundtrack to an anarchist work, within which, the pranks of a child lay bare a whole society, that of the “Italietta” of the years of the first pre-war period.
Giannino is very lively and is sent to the college Pierpaolo Pierpaoli run by the tall and thin Mr. Stanislao and the short and fat wife Geltrude. Between a secret society and various prisoners, Gian Burrasca discovers that the soup of the Friday is nothing more than leftovers of the week. He then decides to reveal the crime leaving day after day, little balls of dye in the dishes that will reveal the unhappy nature the following Friday.
Result? The people get the dreamed tomato pasta in return.
That then pasta was discovered to be toxic and led to the final closure of the college is another story.
What matters is that, through food and because of food, people make their voices louder and louder.
Which is a capo-po-po-po-po-polavoro.
“LA SOCIETÀ DEI MAGNACCIONI”
(“The Company of the Magnaccioni” – Magnaccioni: People who love to eat)
Gabriella Ferri & Luisa De Santis
1964
“La società dei magnaccioni / la società della gioventù / a noi ce piace de magna e beve / e nun ce piace de lavora’’
(“The society of the magnaccioni / the society of the youth / we like to eat and drink /and we don’t wanna work’’)
Well, as clear as it sounds..
And, apparently, in ’64 the theme of food was strong in the Italian record panorama.
Easygoing, dispassionate and above all, Roman, this popular song was initially written in 1962 by the fifteen year old Armandino Bosco and then later interpreted by Ferri and De Santis who listened for the first time walking through the street market in Via Sannio.
A timeless must for happy, satisfied and full-hearted people.
“AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA”
(“Add a seat at the table”)
Johnny Dorelli
1974
“Aggiungi un posto a tavola / che c’è un amico in più / se sposti un pò la seggiola / stai comodo anche tu”
(“Add a seat at the table / that there is a friend more / if you move the chair a little bit / you are comfortable too”)
Soundtrack of the eponymous musical, this text is the cheerful, exuberant and convivial conclusion of a bizarre story to the taste of floods and miracles.
After the flood warning, the construction of an ark, a runaway country and the scandal of the priest in love, finally everything seems to return to normal.
And how do our people celebrate, exhausted by events? Obviously at the table, eating, so happy and hospitable enough to add a place for God. He might come too, who knows.
2) LOVE AND JEALOUSY
When love arrives, Italian eat and sing-
When Italian suffer for love, they eat and sing anyway.
“BANANE E LAMPONE”
(“Bananas and Raspberries”)
Gianni Morandi
1992
“Banane / lampone / chi c’era con te / chi c’era / stasera”
(“Bananas / raspberry / who was with you / who was / tonight”)
It was 1992 when, a not so young Morandi, went mad, devoured by jealousy to see that his beauty was not home.
Between paranoia and an hysterical snap, Gianni opens the fridge, eats chicken and gets desperate.
A nervous hunger, hummed and accompanied by exotic fruits, for a torment with the flavor of anxiety, all to dance and suffer.
“ACQUA E SALE”
(“Water and salt”)
Mina & Adriano Celentano
1998
“Acqua e sale / mi fai bere / con un colpo mi trattieni il bicchiere”
(“Water and salt / you make me drink / with a stroke hold me the glass”)
Attraction, passion, agony.
Here it is, the number one of the standard karaoke, a love story, big, sweet and bitter, told through one of the best duets that Italian music has ever seen.
Although the text leaves us perplexed in several points, it is still a must have within the Italian menu when talking about flirting.
On the other hand, water is essential on every table that is respected and love … is the salt of life!
“MA COSA HAI MESSO NEL CAFFÈ”
(“What did you put in the coffee”)
Riccardo Del Turco
1969
“Ma cosa hai messo nel caffè / che ho bevuto su da te / c’è qualche cosa di diverso adesso in me”.
(“But what did you put in the coffee / that I drank at your place / there is something different now in me”.)
Ohh, the magic of love at first sight or the magic of a good espresso made as it should be?
So aphrodisiac and powerful to act as a magical serum, able to change everything at any moment. I did not love you but now I drank your coffee and I love you so much that I can even die, as long as I am close to you.
Beautiful, sweet (but not too much), romantic and fragrant.
All we ask from a good Italian coffee.
3) EROTISM
An Italian has two things in mind: good food and good sex.
“MERENDA DI FRAGOLE”
(“Strawberry snack”)
Renato Zero
1975
“Ah, mi ti farei come una fragola! / Ah, questa in amore è la mia regola!”
(“Ah, I would make you like a strawberry! / Ah, this in love is my rule! “)
Once faced with Morandi who uses bananas and raspberries to sing his own jealousy, we can finally focus on the true function of fruit after nourishment.
That of metaphorical instrument in the erotic and sexual field.
And who, better than Renato Zero, can introduce us to the topic within the Italian music scene?
It was 1975 and the histrionic and provocative “Cantattore” (songwriter + actor) celebrated the strawberry, shifting the attention from the cliche? of the sexual act in the dessert style to the sexual act snack version, funny, quick but sweet and necessary.
After all, the joys of life are two, food and sex. Italians blend and sing of both.
“MA CHI È QUELLO LI”
(“But who is that one there”)
Mina
1988
“Ma chi è quello li, con le cosce come due autobotti / quello lì, quello lì, vicino al banco dei prosciutti cotti / io lo devo conoscere assolutamente o mi scoppia la mente e non resisto più/ Quello lì, quello lì con la bocca come una banana / quello lì, quello lì / vicino alla pizza napoletana.”
(“But who is that there, with the thighs like two tankers / the one standing there, close to the ham / I have to know him absolutely or my mind bursts and I can not resist anymore / That one there, the one there with his mouth like a banana / that one there, that one there / near the Neapolitan pizza.”)
This incredible gem deserves an article all for itself.
In 1988 Mina, instead of choosing between desserts, snacks and appetisers, decided to go to flirt directly at the supermarket.
Striking a sparkling infatuation in the local supermarket sees a sensational Monica Vitti struggling with the distracted Orazio Orlando, too intent on robbing the entire food department to give attention to the woman.
One of the best music videos that Italian television can boast in its archives.
Between a tea stand, a pack of tomatoes, mussels, coffee and frozen food, the pursuit of the object of desire takes place.
A 50% discounted can of tuna? No.
A 50% discounted can of tuna to be divided after a spicy meeting? You can bet on it.
“GELATO AL CIOCCOLATO”
(“Chocolate ice cream”)
Pupo
1979
“Gelato al cioccolato dolce e un pò salato / tu, gelato al cioccolato / un bacio al cioccolato io te l’ho rubato / tu, gelato al cioccolato”
(“Sweet chocolate ice cream and a bit salty / you, chocolate ice cream / a chocolate kiss I stole it / you, chocolate ice cream”)
You do not need big introductions. The queen song of the double sense.
Cristiano Malgioglio lives a fantastic homosexual adventure in Tunisia with a local boy.
Reinvigorated and inspired by the incident, he returns to Italy and together with Clara Miozzi writes the iconic text in a straight key. On the microphone, a Pupo on his second album.
The rest is history. Sweet and a bit salty.
4) FOOD
In conclusion: Italian live to eat. And they live to sing about how much they like food.
“CACAO MERAVIGLIAO”
Renzo Arbore
1988
“Cacao Meravigliao / che meraviglia sto cacao meravigliao / cacao con tre gustao / delicassao spregiudicao e depressao / lo sao o non lo sao / ci fa impazzao sto cacao meravigliao“
(untranslatable…)
In 1988 a thirteen-year-old Paola Cortellesi sang in playback with Antonella Manieri a song written by Renzo Arbore and Claudio Mattone.
It was the soundtrack of the spot of the imaginary sponsor of “Indietro Tutta”, an Italian television program.
Available in three versions, Cacao Meravigliao was “Delicac?ao”, “Spregiudica?o” and “Deprec?a?o” – delicate, open-minded and depreciated – and boasted in its claim a ballet performed by a group of black girls.
How powerful can a catch on food be? Cacao Meravigliao, despite being a product of fantasy never put on the market, was regularly asked for in shops by consumers dazzled by fake advertising.
“GELATO METROPOLITANO”
(“Metropolitan ice cream”)
Alberto Camerini
1977
“Dopo il pane quotidiano / un gelato metropolitano / digeribile da tutti, da grandi e da bambini / diciamo gusto tutti frutti / firmato Alberto Camerini.”
(“After the daily bread / a metropolitan ice-cream / digestible by everyone, from adults and children / we can taste all fruits / signed by Alberto Camerini.”)
And more:
“Amore, si vabbè, l’amore può essere eccezionale, o un bel film del terrore, poi può essere brutale, storie dell’autonomia me le avresti censurate, canzoni con pornografia me l’avrebbero bocciate, non parliamo poi di sesso, anche se per me è lo stesso.”
(“Love, oh well, love can be exceptional, or become a horror movie, it can be brutal, ‘autonomia’ stories would have been censored, songs with pornography would have been rejected, not to talk about sex, even I don’t care so much.”)
So what is this song about dear Alberto? On food obviously!
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Words by Federica Ciuci Priori
Illustrations by Clara De Lorenzi
Translation by Amanda Luna Ballerini